14 luglio 2017

Mentre la povertà degli italiani cresce, l’Italia renziana vuole diventare una potenza navale mondiale.


Mentre la povertà degli italiani cresce, l’ Italia renziana  vuole diventare una potenza navale mondiale.




Ieri nello stabilimento Fincantieri di Castellamare di Stabia  è iniziata la costruzione di  una nuova portaelicotteri  militare che si chiamerà Trieste.
Sarà varata tra  due anni , e sarà pronta a combattere nel 2022.
Costerà un miliardo e 100 milioni.

L’Italia renziana ha manie di grandezza  militare: vuole  portare la flotta italiana  a superare la potenza navale francese  ed eguagliare quella inglese.

Abbiamo già due navi portaerei, la Garibaldi e la Cavour, e  di solito non le usiamo perché mancano i soldi per il gasolio.
Ma la nuova Trieste  sarà -dicono-  un gioiello ecologico , a basso impatto ambientale  perché oltre  ad avere due micidiali propulsori diesel  e due turbine a gas da far paura,  avrà anche due motori elettrici.

Il portafoglio del contribuente italiano può sorridere: soldi spesi bene.
Investendo miliardi in navi da guerra, così si combatte la povertà  crescente  del nostro popolo.

Inoltre la nave militare in costruzione potrà,  in taluni casi ,  essere spacciata anche per  vascello di soccorso umanitario, visto che nella sua  stiva è previsto un presidio ospedaliero in grado di accogliere fino a settecento persone.
Perciò  il ministro della salute gioirà perché potrà chiedere, in caso di necessita,  al ministro della Difesa di   attraccare  la portaelicotteri Trieste   alla riva di qualche disastrato ospedale italiano.

A questo punto  alcune domandine  semplici semplici  sorgono spontanee:
***Nella costituzione italiana non c’è  forse  la frase che l’Italia ripudia la guerra? E allora cosa sono queste gare a superare le potenze militari francese  e inglese?.
***E perché   la spesa militare è aumentata del 10 per cento nel solo 2017, e dell’ottanta per cento negli ultimi dieci anni?
***E perché  delle  112 industrie  militari italiane, nessuna di loro  in questi anni di crisi  si è trovata in difficoltà economiche o ha rischiato il fallimento  come è accaduto ad altri tipi di  imprese?
 Forse perché , quello della produzione di  armi e di  mezzi  navali ed aerei da guerra  continua ad essere il settore   economico più coccolato dai nostri governanti?.

Se è così  -  ed è così,  -  allora tutte le  manfrine che i nostri governanti  dicono di fare   per la salute pubblica, per una buona scuola, per  il rilancio dell’occupazione, per il sud,  per i giovani, per i pensionati, per i terremotati  etc. etc.  sono solo parole senza senso,  messe lì ad arte  solo per accaparrarsi il voto degli elettori.

Ah! povera Italia!


Ne abbiamo già avuto Uno, tempo fa, che  si era messo in testa di farci diventare una potenza militare mondiale   e sappiamo bene i danni che ha procurato al popolo italiano  e la  fine che  poi  gli hanno fatto fare, impiccandolo a testa in giù.

( il succo della notizia è stato ripreso da un articolo de L'Eco di bergamo del 14/07/2017)


Nessun commento:

Posta un commento