15 novembre 2014

106.4) Togliamoci dalle (s)palle questo maledetto Debito Pubblico che ci impedisce di vivere.

Togliamoci dalle  (s)palle questo maledetto Debito Pubblico che  ci impedisce di vivere.



Il debito pubblico italiano -  circa 2.200 miliari di euro – grava come un macigno sulle spalle degli italiani.
Come si è  arrivati ad accumulare un così spaventoso  debito pubblico?
Dagli anni ’80 in poi una classe dirigente  politica disastrosa ha voluto, pur senza avere una lira in cassa,   costruire delle infrastrutture faraoniche ed inutili ( autostrade,  tunnel,   porti , aeroporti,  pale eoliche,  reti ferroviarie etc. etc.) per attirare a sé il consenso degli elettori.
Gli italiani hanno abboccato come tanti allocchi alla vista   di uno specchietto colorato, sono caduti nel tranello e per alcuni decenni hanno favorito l’ascesa politica  di autentici mascalzoni della finanza che badavano più a  riempirsi le tasche e i propri portafogli facendo con spudoratezza  eclatante i loro sporchi interessi personali alla luce del sole e con l’avallo della burocrazia, della magistratura e degli stessi cittadini boccaloni, meravigliati di tanta solerzia e tanto  affarismo.

Finalmente,  per mezzo della magistratura,  negli anni a cavallo del secolo la percezione  dei torti e delle ingiustizie subite ha fatto si che la gente,   rialzasse la testa e si accorgesse del malaffare e delle angherie  subite ad opera di  alcuni furfanti al potere.

Ma ormai il danno era fatto  e a fronte di opere costosissime  ed inutili fatte erigere dai politici  del tempo, si addensava sempre più  minacciosa  sulle spalle degli italiani la nuvolaglia del debito pubblico  che aveva ormai raggiunto   livelli da catastrofe  nazionale .

Per la verità alcuni economisti  più avveduti   avevano  messo in guardia  l’opinione pubblica  chiedendosi  a più riprese   chi mai sarebbe stato in grado  di rimborsare   un così grande importo di debiti?
 Lo faranno le generazioni future, - rispondevano piccati gli affaristi  intrallazzatori con le mani sporche di cemento  ed i portafogli gonfi: -
 “ Stiamo preparando loro un avvenire da sogno, con  porti, strade , navi, treni,  aerei  e  infrastrutture  da Nazione prima della classe.
 I nostri giovani avranno un avvenire che non  gli basteranno gli  anni  che hanno da vivere per ringraziarci”.

Invece  adesso ci si è accorti di come si  vada vicino ai 50 miliardi di euro   solo per gli interessi che maturano ogni anno sui titoli, e  di come  dunque, gli italiani , per questo maledetto debito pubblico  accumulatosi per opera di  professionisti del malaffare politico  e istituzionale, stiano pagando  gli anni del sollazzo e del vivere al di sopra delle proprie risorse con   la perdita dei posti di lavoro, con le fabbriche che   chiudono o  vanno a stabilirsi al’estero per pagare meno tasse e salari più bassi, con la rinuncia persino al’acquisto dei generi alimentari necessari per la sopravvivenza,   con un impoverimento generalizzato della popolazione e con  i propri giovani  privi di lavoro e persino di  prospettive per il proprio futuro.

 Nonostante tutto questo   buio , incanalati come sono  ormai in un  lungo tunnel senza luce e  forse senza uscita ,  i cittadini italiani si vedono costretti a tirare ancora di più la cinghia per poter riuscire  , almeno  in parte , a rimborsare  ai  sottoscrittori di Bot e Cct una parte dei  crediti che  costoro vantano verso lo Stato.

Non ci sono ormai più nemmeno soldi per mangiare  e tuttavia  dobbiamo prima rimborsare    di capitale e interessi  chi  si è fidato  dei nostri maledetti   cafoni politici   del passato e ha fatto affari  d’oro con essi.

 Oggi  però finalmente  questo obbligo morale  verso i creditori  è sempre più  visto con  malessere  , perché  il doverlo osservare  aggrava   la   povertà attuale e quella degli anni a venire, senza  alcuna via di sbocco.

Si sta  facendo strada  pertanto la convinzione  che induce a ritenere che questo maledetto debito pubblico  sia  sorto  e si sia  gonfiato a dismisura non solo per l’acquiescenza  dei cittadini di fronte alle malefatte dei propri governanti,  ma anche perché gli investitori e i sottoscrittori dei titoli  avevano  grande interesse economico   a farlo , pur sapendo  o  potendo intuire con un po’ di  materia grigia mentale  che   la cosa non sarebbe durata in eterno.

Quindi,  continua   il ragionamento di cui sopra, se i cittadini stanno pagando l' imperizia e   la dabbenaggine  nella scelta dei propri politici  con la miseria e la povertà  generalizzata,   è giusto che anche  chi   ha sfruttato a proprio favore    le carognate dei politici e degli economisti traviati  sottoscrivendo le loro  cartelle del debito pubblico per  ottenerne  grossi vantaggi economici,  ora in qualche modo  paghi ,  incassando  meno del previsto o addirittura perdendo  in parte o in tutto   il proprio capitale investito.

Se miseria deve essere, che miseria sia per tutti, è la parola d’ordine di oggi.

I cittadini  stanno  pagando sulla propria  pelle  la  crisi economica  e il malgoverno degli anni passati e forse anche del tempo attuale, ma  qualcosa  è giusto che paghino anche i capitalisti che  hanno sostenuto e finanziato   con i loro soldi  le imprese    roboanti   e strabilianti  e quasi sempre del tutto inutili   che  questi politici del menga hanno intrapreso   ed anche malamente realizzato.

L’ultimo esempio in ordine di tempo è la costruzione di questa faraonica ed inutile   Tav    che collegherà la Germania con la Francia passando per la val di Susa dove, invece di  modernizzare   o raddoppiare la linea attuale già esistente  si vogliono sbancare e sventrare   con gallerie  lunghe decine di km  delle montagne    piene di amianto, con rischi  sanitari enormi per  la popolazione del luogo e per  i passeggeri trasportati, così come  un ‘ altra opera   finanziata con l’aumento del  Debito pubblico è  il Mose, cioè quel complesso  inutile di dighe che dovrebbero salvaguardare Venezia dal fenomeno dell’acqua alta,  ma che invece non farà che turbare l’equilibrio faunistico ed ittico di quel luogo, senza essere di alcun aiuto alla città.
E per fortuna che  si è rinunciato, per il momento , alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina e allo spendere ulteriori soldi per  organizzare nel 2020 le olimpiadi a Roma.
Evidentemente qualche barlume di intelligenza ogni tanto comincia a far capolino nelle testoline dei nostri uomini  di governo.

Dunque, per ridurre il Debito pubblico, la proposta che  molte persone  illuminate  tentano di portare avanti, è quella di  non rimborsarlo più del tutto, oppure di rimborsarne solo il 10% dell’’ammontare sottoscritto dai  possessori di  Bot o Cct.

In questo modo , drasticamente viene ad essere eliminato il peso che grava sulle spalle delle  giovani generazioni le quali, è bene ricordarselo, sono incolpevoli degli sprechi e delle manie di grandezza dei politici del passato.

Perciò, per effetto di questa proposta chi ha un credito verso lo Stato ad esempio  di  mille euro, se vuole  di euro ne potrà incassare solo   cento , ma se non accetta questa decurtazione,  non avrà  neppure quelli .

Così va il  mondo, signori: voi  vi siete fidati ciecamente delle parole e delle promesse di  politici arroganti, arruffoni e pasticcioni  ed allora adesso pagatene le conseguenze.
Avete fatto un affare sbagliato e adesso  ci rimettete del vostro.

Naturalmente niente vi impedirà di    pensare  e di dire al mondo che  degli italiani non ci si può fidare,  che  essi sono   tutti  imbroglioni e dei  mafiosi  mangia parola  e che vi guarderete bene nel futuro di fare affari con essi,  ma tutto questo è nel vostro diritto ed è anche giusto che così pensiate e  facciate.

Così come è nel nostro diritto di italiani  normali  di cercare di uscire al più presto da questa situazione di  declino in cui ci hanno messo i nostri   arruffoni  politici e i vostri affari non sempre del tutto chiari e leciti , rimborsandovi   quel poco che riusciamo,  senza per questo andare  a  ipotecare  di miseria  i nostri anni a venire.

E  allora finalmente   i nostri connazionali , sgravati dal peso del debito pubblico che finora come un macigno pesava  sul loro avvenire,   potranno rialzare la testa e darsi di nuovo da fare con le propria innate intelligenze e capacità per rialzare le sorti economiche di questo nostro disgraziato Paese,  finora governato da   personaggi inetti  e incapaci   che hanno  sempre fatto i loro sporchi interessi personali più che badare ai bisogni della parte  più debole della popolazione.

E naturalmente, visto che più nessuno al mondo ci darà credito,  dovremo imparare  a comportarci come    il buon padre di famiglia  dei proverbi,  cercando  di far quadrare il bilancio di casa non spendendo  nemmeno  un euro in più di quanto incassato,evitando così la megalomania di   far rivivere i tempi  in cui   vivevamo al di sopra delle nostre risorse  e possibilità , ma come formichine   tornando a risparmiare   centesimo su centesimo per    essere in grado di  affrontare  i rischi del futuro , ma  questa volta a testa alta.

Questa proposta  di riduzione traumatica  del Debito pubblico non sarà il massimo della signorilità, ma è l'unico modo per assicurare a noi e ai nostri figli e nipoti  un avvenire  sereno  e tranquillo,  anche se per ottenere questo risultato   dovremo   purtroppo far  imprecare qualcuno    al solo sentir pronunciare il nostro nome di Italiani.

Ma solo  facendo così la nostra sopravvivenza  sarà assicurata.








Altri articoli di Politica

Home page


3 commenti:

  1. Bravo tu si che hai ben studiato l'economia. Buttiano il bambino con l'acqua sporca.LA questione è che in Italia nessuno escluso conosce le regole ecomiche.Chiediti come mai il debito pubblico giapponese è di gran lunga superiore al nostro .fatti un viaggio e vedrai la differenza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stamattina, 17 novembre, è stata data la notizia di un crollo della Borsa di Tokio e della possibilità, tutt' altro che remota, che il Giappone ricada nella recessione da cui sembrava essere uscito con le politiche di finanziamenti "allegri" del premier Shinzo Abe, che non si è per niente preoccupato del debito pubblico. Mi pare che il Giappone non sia proprio l' esempio da citare.

      Elimina
  2. Sebbene l' idea di una riduzione del debito per ristrutturazione non sia del tutto campata in aria, è improponibile ua riduzione del 90 %. I BOT e i CCT sono in mano a paesi esteri come Francia e Germania, ma anche a famiglie italiane che hanno investito la loro liquidazione o una loro eredità. Sarebbe un vero furto.
    Olretutto sarebbe anche esagerato, perchè ammesso che fosse possibile sarebbe più che sufficiente ridurre il debito della metà (portandolo al 60 % del PIL).
    Io resto del parere che i debiti vadano fatti con criterio, ma poi vadano sempre pagati.

    RispondiElimina