Il posto dove devono andare i rifugiati è nei Paesi petroliferi vicini all' Africa, non in Europa, in uno Stato creato apposta per loro.
Governanti di tutto il mondo: la vogliamo capire?
Come sarà, come
avverrà che sarà fondato nei Paesi del Golfo il nuovo Stato per i rifugiati che fuggono da guerre, pestilenze, fame e carestie.
Negli
Stati dell’Africa settentrionale sono ormai
milioni le persone che cercano o
attendono il momento più propizio per scappare dalla loro miserabile vita e potersi dirigere verso l’Unione Europea attraversando il canale di Sicilia su barconi carretta o cercando vie di fuga attraverso la Grecia su camion Tir diretti verso gli ex Paesi
socialisti europei quali, Ungheria,
Polonia, Slovacchia, etc.
Le
destinazioni preferire da questi popoli in fuga sono essenzialmente la Germania
e la Gran Bretagna, cioè verso le
attuali economie ancora al riparo dalla crisi economica e in grado di attirare mano d’opera generica.
Però si è
ormai constatato che per l’Europa
riuscire ad accettare ed assorbire questi
flussi migratori così rilevanti è fonte
di problemi e di malumori tra gli stessi
Stati dell’Unione, anche perché si
tratta essenzialmente di immettere nel proprio
tessuto sociale delle folle di persone con abitudini,
usi e costumi , religione e modo
di intendere la socialità completamente
diverse dalle nostre e in grado
di sconvolgere in poco tempo il tranquillo
tran tran di una società millenaria ormai consolidata.
Queste
persone, sono sicuramente più affini per mentalità , usi, costumi e religione a
quanto praticato nei Paesi del Golfo Persico e lì sarebbe più logico che
venissero fatte convogliare, anche per non sradicarle del tutto dai loro territori di origine e dalle loro abitudini e
mentalità.
Questi Paesi (
Arabia, Kuwait, Baharain, Oman, Qatar e Yemen etc. ), dove sono disponibili immensi
spazi territoriali, e dove la benedizione
della natura ha fatto in modo che le ricchezze del sottosuolo fossero a portata di mano solo
che le si voglia raccogliere, e che fossero
disponibili grandi giacimenti di petrolio, fonte di spropositata ricchezza per i pochi che se ne sono approfittati anche
con metodi illegali, sono però finora
stati governati dispoticamente da qualche Emiro, Sultano o Pascià che dir si voglia, che hanno favorito
semplicemente i loro interessi privati o quelli dei loro clan familiari. e tenuto nel più assoluto e retrogrado medioevo i loro sudditi.
semplicemente i loro interessi privati o quelli dei loro clan familiari. e tenuto nel più assoluto e retrogrado medioevo i loro sudditi.
A detta di
molti economisti e politologi mondiali, è ormai giunta l’ora che questi regimi dittatoriali del Golfo Persico vengano scacciati anche in modo violento con rivoluzioni interne
oppure con l’ intervento armato delle Nazioni
Unite, e
che i loro territori vengano al
più presto messi a disposizione dei milioni di disperati che sono alla ricerca di una loro terra promessa.
Ed è proprio
in questi Paesi dove gli usi, le consuetudini, e i motivi religiosi ed etnici sono affini a quelli dei disperati in fuga che l'opinione pubblica chiede di traferire queste
immani masse di rifugiati che purtroppo l’Europa non è in grado di contenere,
e se
per ottenere questo l’Onu dovrà
utilizzare la forza delle armi per
togliere dai troni chi immeritatamente
attualmente li occupa, tutto questo,
ebbene ben venga .
Il fine
principale è di trovare una nuova Patria a questi milioni di disperatati, e lì
la Patria l’avranno, e impareranno ad amarla , facendo in modo di integrare in un solo
popolo tutte le etnie di rifugiati che chiederanno lì asilo politico e cittadinanza.
E d'altronde,
non è forse stato così che la comunità
internazionale fece nascere lo Stato
di Israele, nel 1948?
Un pò di storia ci aiuterà a capire come fu che
avvenne che fu creato lo stato di Israele.
Si fecero
convogliare gli ebrei sparsi nel mondo
che volevano ed erano desiderosi di riunirsi sotto un'unica bandiera, in una
zona ben delimitata sulla cartina geografica,
si diedero a questo territorio dei confini e si
decise di chiamarlo stato di Israele.
Fa niente se
in questo modo si invadevano i territori abitati dai palestinesi: era più
importante riunire sotto un’ unica bandiera
tutti gli ebrei del mondo che avessero
voluto stabilirsi laggiù, anche per rimediare ai torti fatti alla loro etnia prima e durante la seconda guerra mondiale.
E’ la storia della
creazione dello stato di Israele, uno Stato che fino al 1948 non esisteva e che
da allora, attraverso difficili rapporti con gli ex abitanti di quella terra,
ormai è riconosciuto da tutti gli stati.
Una cosa
simile si dovrebbe poter fare anche oggi per riunire sotto un'unica bandiera e un unico Stato tutti quei flussi migratori che dall'Africa superiore stanno cercando di
travasarsi in Europa per sfuggire a fame, sete , miseria e guerre, e che sono accomunati in genere dalla stessa fede religiosa e da una concezione della vita, dello Stato e della
convivenza civile improntati a precetti islamici che gli europei non sono ancora attualmente in
grado di accettare senza sconvolgere le
loro usanze civili ed economiche.
Il territorio
più adatto per la fondazione di questo nuovo stato dei disperati è certamente
quello dei Paesi arabi e del Golfo, i quali finora, pur straricchi di risorse naturali, poco o niente hanno fatto per aiutare questa massa di sventurati.
Si dice che
Bin Laden l’ispiratore dell’attentato
alle Torri gemelle di New York, possedesse tali e tante di quelle ricchezze e
di quelle rendite economiche, che, se invece di finanziare il terrorismo
internazionale, le avesse investite in
ospedali, ricerca medica e pozzi d’acqua, oggi l’Africa intera avrebbe
già debellato fame malattie e sete.
Ed è proprio
lì, nei Paesi arabi dove maggiori sono sempre state le ingiustizie sociali e le
diseguaglianze tra la ricchezza sfrenata
e senza senso di pochi e la fame e sete e malattie e miseria dei molti, e dove si sono quindi sempre sprecate le risorse naturali che questa terra che pare benedetta dalla natura per il
ben di Dio che offre ai suoi, ebbene è proprio lì che, quasi a riparazione della disperazione che governanti incapaci e ingordi hanno distribuito a piene mani alla loro
popolazioni, che va costituito il nuovo
Stato dei disperati , quasi novello Eden di felicità finalmente conquistata.
E poco male
se salteranno le teste
dei vari emiri, califfi, sultani e roba simile
che hanno affamato da sempre i loro popoli: sarà soltanto e finalmente un atto di giustizia e di riparazione.
La testa di pochi per la vita dei molti: Oh! giustizia, giustizia, è proprio così che si fa!La rivoluzione francese con le sue teste saltate è stata l'inizio della civiltà per i popoli europei e il rovesciamento dai troni arabo-africani di personaggi ingordi e stupidi lo sarà per il continente africano.
La galassia di regni, sultanati, emirati e sceiccati diventati ricchissimi grazie ai proventi del petrolio, se solo lo volesse, potrebbe intervenire già da oggi e pacificamente, sia sul pianto umanitario che su quello economico, attirando nei suoi Paesi le masse di emarginati in fuga, prima ancora di aspettare che queste popolazioni facciano la sacrosanta rivoluzione ed ancor prima del probabile ed auspicabile intervento armato dell'Onu per dare una Patria a tutti questi sbandati, come ormai reclama la pubblica opinione mondiale.
Il posto dove devono andare i rifugiati è quindi in Africa, non in Europa, in uno Stato creato apposta per loro e in un territorio dove finora chi era al potere si è sempre approfittato delle masse popolari.
Governanti di tutto il mondo: la vogliamo capire?
Governanti di tutto il mondo: la vogliamo capire?
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