3 maggio 2017

Quel maledetto garage sotto la Rocca di Bergamo



Quel maledetto garage sotto la Rocca di Bergamo

Il 4  gennaio del 2009 questo blog ha   lanciato l’allarme sul crollo della Rocca di Bergamo, sotto la quale  si stava  scavando per   la realizzazione di circa trecento posti auto  per i ricconi di Città Alta.

In seguito ai vari crolli parziali che si sono succeduti nel tempo,   la realizzazione di quest’opera inutile e dannosa  è stata sospesa per alcuni anni, ma recentemente il sindaco di Bergamo Gori ,  evidentemente in cerca di spazio dove poter parcheggiare la flotta di Suv sua e dei suoi amici,   l’ha rilanciata.

Il primo passo che ha fatto è stato quello di autorizzare il taglio di alcuni ippocastani secolari sul viale presso la Montagnetta,  per poter far passare i fili di una teleferica che porterà su e giù dalla collina il materiale di scarico e i manufatti prefabbricati.

A’  sindacooooo!!!
Forse tu non lo sai, (… non puoi sapere tutto, e quel poco che sai già riempie in modo eclatante il tuo piccolo cervellino così che non c’è più spazio per altre nozioni) ,  ma per tagliare un albero ci vuole forse mezzora, ma  è necessario più di un secolo per farlo ricrescere rigoglioso come prima.

 Tu, e tutti  voi ricconi  di Città Alta, i vostri Suv lasciateli   pure parcheggiati all’aperto in strada, che tanto ogni tre o quattro anni   col leasing li cambiate e li avete di nuovo… nuovi a portata di autista.

E allora a che vi serve il gigantesco garage sotto la Rocca?
O credete forse che la gente comune di Città Alta abbia i soldi per sostenere le folli tariffe di  rimessaggio  che  avete preventivato di chiedere?

Per favore, la Rocca lasciatela  stare lì così com’è  e intanto rileggetevi il post   che questo blog ha  pubblicato tempo fa per lanciare l’allarme.
Proprio quell’allarme che voi ora state di nuovo  facendo  finta di non aver mai  sentito e di cui altamente ve ne state strafregando.


Ma fate in modo  che la Rocca venga giù e poi vedrete che insieme ad essa anche  le vostre ambizioni politiche e la vostra potenza economica  avranno anch’esse probabilmente un bel crollo.
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Suvvia, niente allarmismi. Quella che sta crollando è solo la Roccaforte di Bergamo, mica l’Acropoli di Atene!


L’Acropoli di Atene: Che meraviglia! Quanta civiltà, quanta storia è passata sotto questi templi, tra questi ruderi e queste rocce.

Se vi dicessero che oggi nel sottosuolo dell’Acropoli si stanno facendo scavi per ricavarne un parcheggio automobilistico su nove piani, e che questi scavi stanno minando la stabilità dell’ intera Acropoli, e che anzi parte del territorio è già franato, e che quindi fra qualche anno di questi templi non rimarrà che la memoria fotografica, come reagireste?

Io credo che superata la fase dell’incredulità a una tale notizia, vi indignereste e chiedereste, seduta stante, l’interruzione degli scavi, la sospensione dei lavori di costruzione del parcheggio multipiano, e probabilmente la cacciata in galera di tutta la manica di incapaci (geologi, architetti, ingegneri, imprenditori edili ) e degli amministratori comunali che hanno dato i permessi per lo scempio di un tale patrimonio dell’umanità.

Tranquilli, qui siamo in Grecia, non in Italia, e una tale notizia non la leggerete mai sui giornali.


In Italia invece tutto questo incubo di notizia sta veramente accadendo.

Dopo aver raso al suolo parte del bosco collinare, a Bergamo si stanno effettuando degli scavi dentro la collina sulla cui sommità è situata la Rocca, per ricavarne, come sopra, un parcheggio su nove piani etc.etc.etc.

I crolli e le frane non sono più in questo caso solo ipotetici, ma si sono già verificati, e la stabilità dell'intera Rocca e di alcune case alle pendici del colle è a rischio.

da Wikipedia apprendiamo che la Rocca, che ospita attualmente un Parco delle Rimembranze, un Museo Storico e l’Archivio del Risorgimento, è un complesso difensivo costruito dalla repubblica di Venezia negli anni attorno al 1336, per difendere la città di Bergamo, dominio dei veneziani, contro le milizie degli stati confinanti, in particolare quelle milanesi al soldo degli Sforza e dei Visconti.


La Roccaforte mantenne la propria funzione militare sia dopo l’ingresso a Bergamo delle truppe di Napoleone, fine dicembre 1796, che scardinò, il sistema geopolitico veneziano, sia successivamente, dal 1814, con gli Austriaci che la terranno fino alla liberazione di Bergamo da parte di Garibaldi l’8 giugno 1859.


Pensate che a Bergamo qualcuno si stia indignando per quanto sta accadendo?
Nessuno, tranne i proprietari delle case a rischio e qualche solita minoranza di sinistra appartenente a qualche piccola associazione ecologica.

Anzi, il sindaco tranquillizza e afferma che:- “Rocca e case sono al sicuro”- “andiamo avanti col progetto”.

Uno dei progettisti ,da casa sua a Bolzano,per telefono dice che: - “più danni di così non potranno accadere- “quello che doveva franare ormai è franato”.

Un assessore comunale chiarisce che: “ la bontà di un progetto deve essere valutata solo alla fine dei lavori”.

Un’altra autorevole voce che dovrebbe farsi sentire, è quella del quotidiano locale, “L’eco di Bergamo”, che invece si mostra stranamente indignato solo per la morbosa curiosità di alcuni cittadini che, alla domenica pomeriggio si sono recati a visionare i movimenti franosi accaduti e a commentare sfavorevolmente la costruzione del megafaraonico parcheggio multipiano, ostacolando così, di fatto, la circolazione dei camion che, la stessa domenica pomeriggio, scaricavano cemento per arginare il movimento franoso del cantiere.

Il quotidiano ha dato sì le notizie di quanto sta accadendo, ma forse ritenendosi in periodo pasquale, ha adottato la politica di Ponzio Pilato, se ne sta lavando le mani.

Prima che della Rocca di Bergamo non rimangano che le fotografie speriamo che qualcuno intervenga a far rinsavire i nostrani geologi, architetti, ingegneri, imprenditori edili nonchè gli amministratori comunali che hanno dato i permessi per lo scempio della Roccaforte di Bergamo e la costruzione di un parcheggio completamente inutile.




  • vedi la cronaca ponziopilatesca del giornale sull'argomento


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