All’inizio Renzi
piaceva perché sembrava che volesse
cambiare il mondo.
Invece è cambiato lui.
Si è adeguato a fare
piccole cose e soprattutto a non infastidire le lobby e i poteri forti, cioè quei governanti mondiali invisibili quali le sette sorelle del petrolio ,le multinazionali delle armi, i banchieri
mondiali e i detentori del grande
gasdotto russo europeo dotati di grandi
risorse economiche che si oppongono ai
grandi cambiamenti politici e di giustizia sociale, per mantenere posizioni di
privilegio.
In Italia . questi "poteri forti" che entrano spesso in competizione, o in autentica
"guerra" tra loro, creando spaccature nei governi o addirittura
ricattandoli, sono classificabili tra la
forza finanziaria ed economica di alcuni gruppi industriali quale
per decenni è stata la Fiat, tra la
lobby delle slot machines e dei giochi d’azzardo, quella delle banche , dell'alta burocrazia statale, quella della Alta Magistratura , quella dei partiti e soprattutto quella delle imprese a partecipazione statale quali Eni, Enel, Poste e telefonia.
A detenere il potere, il vero potere, sono i grandi manager dell'industria e della finanza sempre pronti, guardando
soprattutto ai pacchetti di azioni societarie e di bonus, a dettare la
nuova agenda politica nazionale e mondiale dei singoli Stati.
Ma per esercitare tutta la loro influenza sui destini mondiali o di una singola nazione, i poteri forti in genere hanno bisogno del
consenso, oppure dell’avallo di un governante che si creda più dotato di altri e in grado di attirare le simpatie e i voti degli elettori.
E in questa partita pericolosa essi in Italia hanno trovato nel buon Renzi l’interprete adatto a giocare una carta autoritaria che per due anni si è
rivelata vincente, ma che ora dà segni
di screpolature e di stanchezza.
Adesso che Renzi si avvia a diventare un perdente , come
è accaduto nelle recenti elezioni
amministrative e come probabilmente
accadrà nel prossimo referendum confermativo di Ottobre, ai poteri forti
egli
non serve più, così come non serve più nemmeno al popolo un governante che, partito con tutte le più buone intenzioni di cambiare il mondo, non si è rivelato altro che un burattino capace solo si smuovere qualche acqua stagnante e soprattutto guidato nella sua azione governativa dai fili invisibili di chi, per motivi e interessi economici, è da sempre contrario ad ogni cambiamento.
non serve più, così come non serve più nemmeno al popolo un governante che, partito con tutte le più buone intenzioni di cambiare il mondo, non si è rivelato altro che un burattino capace solo si smuovere qualche acqua stagnante e soprattutto guidato nella sua azione governativa dai fili invisibili di chi, per motivi e interessi economici, è da sempre contrario ad ogni cambiamento.
Renzi tragga le conclusioni:
Il popolo non lo vuole più perché ha tradito le sue aspettative di cambiamento.
E gli stessi poter forti che finora lo hanno sostenuto , essendo ormai diventato un perdente, lo lasceranno ben presto a marcire nel suo triste destino, dato che essi sono già alla ricerca di qualcuno capace di sostituirlo al più presto perché dotato di una immagine da vincente.
E c'è da dire che ben presto lo troveranno, perché di altezzosi burattini da manovrare e da guidare, di personaggi mediocri che però si credono un dio in terra, ne son piene le fosse.
Il popolo non lo vuole più perché ha tradito le sue aspettative di cambiamento.
E gli stessi poter forti che finora lo hanno sostenuto , essendo ormai diventato un perdente, lo lasceranno ben presto a marcire nel suo triste destino, dato che essi sono già alla ricerca di qualcuno capace di sostituirlo al più presto perché dotato di una immagine da vincente.
E c'è da dire che ben presto lo troveranno, perché di altezzosi burattini da manovrare e da guidare, di personaggi mediocri che però si credono un dio in terra, ne son piene le fosse.
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