11 febbraio 2015

35.5) Il Parolisi meritava lo sconto di pena o è il giudice che ha sbagliato?



Oggi c'è stata la sentenza della cassazione sul delitto Rea,  e al marito assassino Parolisi (che ha infierito sul corpo della moglie con 35 pugnalate)  è stata tolta  l'aggravante della crudeltà, per aver egli  agito in stato di raptus.



Un’azione violenta viene definita raptus quando è un’azione improvvisa e brusca  che ha effetto di choc  sulla mente  e  scatena lo stimolo  a una  violenza imprevedibile e non più razionalmente gestibile.
Il raptus è’ il segnale di una perdita di contatto con la realtà; è quindi  un impulso improvviso che induce  a reagire con violenza, ed è quasi sempre  legato a una patologia mentale distorta.

E’ la risposta  immediata e incontrollabile  ad un pensiero che irrompe  e getta scompiglio nell'organizzazione mentale di una persona,  ne  altera la percezione della realtà e rende inspiegabile  quello che succede, da un certo momento in poi, nella mente umana.

 Se per normalità si intende  ciò che ci è consueto, che è concordato, ciò che ci aspettiamo debba  sempre accadere, i raptus appartengono alle persone normali, sono propri delle persone normali,  quindi non dei malati di mente che già stanno seguendo un loro percorso di  riabilitazione.
In queste persone  normali , in un dato istante dell'esistenza,   un accumulo  di rabbia, di frustrazioni, di impotenza e di percezioni distorte della realtà, può sopravvenire  in modo improvviso ad   alterare  e stravolgere  tutta questa  certezza di normalità,  inducendoci  a una risposta dalla violenza spropositata  rispetto alla  banale  occasione contingente  che  l’ha provocata.

Si scatena cioè  il raptus , che dall'esterno sembra essere  un fenomeno   improvviso e imprevedibile,   ma che è in realtà il frutto di un processo mentale   distorto  accumulatosi nel tempo.

E’ come un attimo,  nella continuità psicologica del soggetto,  in cui  violentemente e improvvisamente  viene ad interrompersi  il  proprio autocontrollo.
E’ un momento brevissimo ma devastante, come fosse un terremoto, come  fosse una pentola a pressione  senza valvola,  nella quale l’effetto accumulo   all'improvviso esplode.

Nel raptus non si può parlare di premeditazione, ma di un percorso oscuro delle nostre azioni  sulla nostra mente nella quale  si vanno ad accumulare molte cose: la rabbia, il senso di inadeguatezza, l’impotenza e l’incapacità di farsi valere, fintanto che  non si riesce più a vedere una soluzione logica, ma  appaiono praticabili  solo la violenza  o la morte, che risolvono tutto perché eliminano il problema.

Nel caso di Parolisi che ha ucciso con 35 coltellate la moglie da lui ritenuta infedele, a fronte di una sua propria  infedeltà di  maschio  da lui ritenuta  come  normale esuberanza  sessuale lecita e da esibirsi   con orgoglio,  si può parlare di raptus come momentaneo annebbiamento della mente, oppure  l’aver infierito così a lungo  sul corpo martoriato della vittima    non  configura invece una  crudeltà di premeditazione  da lungo tempo  elaborata nella sua mente, in attesa dell’occasione propizia?

Un raptus di qualche minuto non  permette di certo  ad un assassino di colpire per 35 volte con un pugnale , perché questa azione materiale così prolungata   implica ben altro lasso di tempo.  
Quindi è  senz'altro indice di una crudeltà   di pensiero e di animo  da lungo tempo maturata  e stabilmente  penetrata   nella mente dell’uomo.

Sbaglia quindi a nostro parere, perciò il giudice che oggi ha  rigettato l’aggravante della crudeltà  nel processo in Cassazione  per  questo ex soldato assassino della propria moglie, ritenendo che abbia agito   solo in preda a un  momentaneo raptus omicida.
E nulla ci vieta dal pensare che certi giudici  esprimano dei  giudizi distorti e  ingiusti solo perché  non ci sono dei propri  familiari  tra le vittime, perché in tal caso il giudizio di condanna sarebbe stato di tutt'altra natura.
Ma questo è un altro discorso, vecchio come il mondo.

Auguriamo perciò al Parolisi di godersi in carcere  tutti gli anni che  gli sono stati inflitti dalla giustizia ingiusta, ma  per lui magnanima,  di una Corte di giudici in vena di  bontà verso gli assassini dal coltello facile. 





Altri articoli di COSTUME E SOCIETA

Home page




2 commenti:

  1. Se veramente ti piace fare una disamina così certosina del processo Parolisi, perchè non parli anche della mancanza di prove? Perchè non dici ad esempio che nel corpo di Melania fu trovata Semenogelina, indicatore di un rapporto sessuale retrodatabile al massimo al giorno della morte (Semenogelina ha tempi massimi certi di decadimento nel sistema riproduttivo femminile)? Perchè non parli dei due processi farsa in cui il militare è stato condannato con motivazioni completamente differenti? Perchè non parli delle impronte di scarpe divenute impronte di mani? Perchè non parli della mancanza di qualsiasi riscontro che possa quantomeno appoggiare le supposizioni dei giudici? Perchè non parli del telefonino di Melania individuato dal NUE gia la sera della scomparsa a Ripe di Civitella ma l'indicazione non fu seguita dalle forze dell'ordine? E parla infine del perchè un militare come Parolisi (185 centimetri per 100 Kg di muscoli) abbia avuto bisogno di 35 coltellate (dui la più profonda era penetrata per soli 2 centimetri) per ammazzare una donna (tanto è vero che Melania non è morta per le coltellate ma dissanguata e di stenti)? Parla anche del DNA femminile ritrovato in gran quantita su Melania, DNA ritenuto contaminazione occasionale (sotto le unghie!!!). Informati, leggi tutto ciò e vedrai che forse Parolisi non ti sembrerà più cosi colpevole. Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro il mio Anonimo che ti sei presa così tanto a cuore l'innocenza del Parolisi, sappi che il mio intento non era quello di stabilire la sua innocenza o colpevolezza : questo è compito dei giudici ( i quali però sono giunti a questa determinazione di colpevolezza senza che io ci abbia messo verbo), ma semplicemente di far notare l'incongruenza tra il momentaneo intervallo di tempo (fatto di istanti , di secondi o al massimo di uno o due minuti) denominato raptus, e invece la temporalità delle 35 coltellate, ( ci vogliono certamente più di due minuti per alzare, il pugnale, conficcarlo nel corpo della vittima, estrarlo, rialzare di nuovo il braccio e riconficcarlo, e così per 35 volte),che secondo me escluderebbero l'ipotesi del raptus momentaneo di qualche secondo.
      No,l'assassino ( sia esso o meno il Parolisi o una donna come tu vuoi far credere o chi per esso , ma l'dentità di esso l' hanno stabilita i giudici, e non io o la stampa o i media), sapeva bene quel che faceva,percio, a parte che personalmente contro il l Parolisi e le sue vicende personali non ho niente a che fare perchè non me ne frega niente, io volevo solo criticare il fatto che i giudici gli abbiano tolto, (abbiano tolto all'assassino chiunque sia stato) l'aggravante della premeditazione, accettando la tesi del raptus che per me è insostenibile.
      Detto questo, io da cittadino normale informato parzialmente e in modo approssimativo sui fatti da stampa e tv e non da avvocato addentro alle cose giudiziarie come tu sembri essere, ho voluto solo mettere in evidenza l'incongruenza dei giudici, e non la innocenza o colpevolezza del Parolini, al quale come tu sembri auspicare, auguro anch'io di poter dimostrare quanto prima la propria totale innocenza.
      Saluti sinceri.

      Elimina