18 novembre 2014

108.4) La giustizia malata : le mutande di Vallanzasca e l'occupazione abusiva di case abitate.

La giustizia malata : le mutande di Vallanzasca e  l'occupazione abusiva di case abitate.

1) Le mutande  di Vallanzasca.




Alcuni giorni fa  in un supermercato è stato arrestato per furto Renato Vallanzasca.
Per chi non ne conoscesse le male imprese,   diremo solo che   costui  era stato condannato a suo tempo  alla pena di  4 ergastoli.
Egli quindi  avrebbe dovuto stare in carcere  almeno fino all’anno 2050.
Invece nel 2014 era in giro  per Milano  a tranquillamente rubare mutande nei supermercati.
Perché era libero?
Chi lo ha rimesso in libertà prima del fatidico anno 2050?

Egli era in libertà per la combinazione schifosa  di  leggi permissive e stupide che  tutelano di più i mascalzoni e i delinquenti che non i poveri cristi  che sbagliano magari a compilare  un modulo per la denuncia delle tasse o  rubano due banane per fame.

Ma in Italia le leggi della giustizia vanno così perché  c’è qualcuno che  evidentemente vuole che vadano così.


 2) Guai a te se esci di casa. Al ritorno te la potresti trovare abusivamente occupata.



 In Italia sta prendendo sempre più piede uno strano e triste fenomeno, quello della occupazione abusiva di case  regolarmente abitate.
Per le case   vuote e sfitte e abbandonate al degrado delle periferie  urbane , in particolar modo per i palazzoni delle case popolari o simili e per  gli ex   capannoni industriali dismessi ,  l'occupazione abusiva da parte di sbandati o   bisognosi  è  cosa in atto da diversi anni e non meraviglia più nessuno .

Ma qui si vuole parlare del fenomeno per il quale  se tu a ad esempio 
esci di casa per andare, che so, all'edicola a prendere il giornale, al tuo ritorno   potresti avere la sgradita sorpresa di trovare il tuo appartamento  occupato  da  qualcuno che se ne è impossessato ed ha deciso di venirci a vivere con tutto il suo nucleo familiare.

Impedendoti di entrare, se ne stanno lì tranquillamente  e come fosse la cosa più naturale del mondo,  ad usare la tua cucina, il tuo gas, il tuo frigorifero, a  pigramente sdraiarsi sul tuo divano, a   dormire nel tuo letto , a usare il tuo bagno e la tua doccia,   e insomma  a fare tutti  i loro porci comodi   in casa tua, in quello spazio  che fino a mezz'ora prima  consideravi il luogo della tua privacy, e del  tuo status symbol sociale.

Maledetto il momento  in cui sono uscito a prendere quel bugiardino di un  giornale, per le notizie del menga che  riporta, poi.

Non ti servirà  a niente chiamare  a testimoni i vicini di casa  per  farti dare man forte per scacciare gli intrusi:   non sono affari nostri, ti diranno, arrangiati.
E va bene, non mi resta che chiamare i carabinieri   perché  facciano sgomberare gli abusivi.
Detto, fatto! Ma i  carabinieri sono impotenti :  non possiamo usare violenza su  uno che tranquillamente  se ne sta lì in casa sua a farsi gli affaracci suoi.
Ci vuole  un’ ordinanza  del giudice per lo sgombero.

E va bene,  finora ho fatto a meno degli avvocati ma adesso me ne nomino uno e lo vado a cercare  al suo studio e gli  spiego la faccenda. La faccenda è grave, dice lui, ma ci vuole del  tempo per ottenere dal  giudice  l’ordinanza di sgombero.
Bisogna prima che tu gli  dimostri che  effettivamente sei il legittimo proprietario di quella casa, con gli atti notarili e la visione e delle bollette   e delle cartelle esattoriali regolarmente pagate che però, maledizione a te,  hai lasciato all'interno di un cassetto del comò, con alcuni denari di riserva,  dentro la casa nella quale ti impediscono di entrare.

E allora, ragazzo mio, la faccenda si allungherà ancora di più  e le spese sono tante  e se tutto  va per il verso giusto  tra qualche anno  tu otterrai  la sentenza di  reintegro nella proprietà di casa tua.
Ma nel frattempo ti devi accontentare, ti devi far forza e  vedere di sistemarti presso qualche parente generoso.

Si  avvocato, certo, se il cuore mi regge però: perché   alla mia età  questi sono colpi  bassi che non si augurano neppure al peggior nemico.

Se tutto va bene allora, come giustamente si augura  il  mio avvocato,  avverrà che io,  dopo  le tre sentenze  a me favorevoli dei tre gradi di giudizio, forse tra venti o  trent’anni o giù di lì,  io  allora,  dall'aldilà potrò   cacciare uno sguardo  sulla mia ex casa  e  potrò forse vedere i miei eredi  prenderne finalmente possesso, ma ahimè quella non è più una casa, è un rudere, un cumulo di macerie  che l’incuria degli abitanti abusivi ha ridotto così.
Ma  me ne dovrò stare anche allora tranquillo e sereno  perché  alla fine la giustizia ha vinto e  i miei eredi sono stati  reintegrati nei loro diritti.

Viva l’Italia e viva la giustizia malata di questo Stato.






Altri articoli di SICUREZZA E MALAGIUSTIZIA

Home page


Nessun commento:

Posta un commento