Il destino dei bulletti: dal”Fassina chi?” di oggi al “Renzi chi?” di domani.
Ieri il buon Renzi, credendosi capitan Trinchetto, ha stoppato la domanda di una giornalista che gli chiedeva notizie sull’ipotesi di rimpasto governativo avanzata dal viceministro dell’economia Stefano Fassina, con la battutaccia “Fassina, chi?”.
Non è stata di certo una bella pagina di politica interna, tanto che il Fassina ha subito rassegnato le dimissioni.
Da questo modesto blog, un consiglio spassionato ci sentiamo di dare ad entrambi.
Stia attento il nostro Renzi ad andare avanti con tanta supponenza e tanta bulleria, perché un domani egli potrebbe diventare ( come d'altronde è il suo auspicio) , Presidente del Consiglio di un governo monocolore sostenuto volta per volta da Berlusconi, o da Grillo, o dai forconi o da chissà chi, e rischiare, quindi, nel dover andare a fare la sua riverenza ad Obama o alla Merkel, di essere da costoro trattato con lo stesso sarcasmo con frasi del tipo “ Renzi, chi?”.
Perchè chi di “Fasssina chi?” ferisce, di “Renzi chi ?????” rischia di perire.
Sia dia quindi una calmata il buon Renzi e chieda scusa.
E Fassina a sua volta non faccia sempre e subito l’offeso, perché altrimenti sembra che non stesse aspettando altro che una qualsiasi scusa per potersela svignare impunemente da un governo che non ha certo brillato per le cose fatte,....... anzi.
al mio "renzi chi?, ahhh, quella nullità che viene dalla Toscana..." di oggi
RispondiElimina