26 settembre 2013

70.3) L’Italia affondi pure- dicono- per dare solidarietà al loro Capo

L’Italia affondi pure- dicono-  per dare solidarietà al  loro Capo




Con sentenza definitiva della magistratura il Capo del PDL, di Forza Italia,  e di chissà quante altre sigle  economico-sportivo-aziendali, e cioè  l’ on. cav.  Silvio Berlusconi è stato dichiarato  evasore fiscale.  
Ha evaso  al Fisco, dicono i giudici,   intorno ai 6 milioni di euro.

Una legge dice che una volta  condannati in via definitiva,  i politici che siedono in Parlamento se ne devono andare,  oppure,  in mancanza di dimissioni spontanee,   devono essere  fatti decadere.
Fino a prova contraria le leggi dello stato italiano  valgono per  tutti gli italiani, ma in questo caso,  essendoci di mezzo Berlusconi,  pare che  questo  non valga più.
Per lui ci devono essere sempre leggi  ad personam, nel bene e nel male.

I suoi parlamentari hanno   provato a difenderlo con ogni mezzo e non essendoci riusciti,  adesso  minacciano  le dimissioni in blocco dal Parlamento se  il loro Capo  venisse espulso .

Questo fatto in sé  e per sé non   sarebbe neppure  un grave danno  per la democrazia in Italia,  perché non è detto che un Parlamento con un centinaio o due in meno di parlamentari  funzioni peggio dell’attuale.
E difatti l’auspicio di molti italiani è  che se ne vadano pure e lascino  finalmente liberi  gli scranni di potere che con tanta arroganza  attualmente essi occupano.

Se pensano infatti  con questo loro gesto di ricattare o mettere in scacco l’Italia difendendo così ad oltranza il loro Capo  evasore,  è giusto  che sappiano che  la loro uscita dalla scena politica  è un bene auspicato da molti  cittadini.

Il problema però  è che  i parlamentari restanti,  divisi nei tre gruppi di  PD,   5 stelle e Scelta civica, sono tra loro come cani e gatti, in perenne conflitto, e quindi non in grado di formare una maggioranza politica che possa  dar vita ad un governo stabile.

E qui risalta in tutta la sua evidenza l’errore politico dei guru del movimento 5 stelle   Grillo  e Casaleggio,  che non hanno saputo gestire  i desideri  dei loro elettori. 
Si sono intestarditi in una guerra fratricida con il Partito democratico, avallando così la tesi che  a loro non importava un fico secco  degli interessi dei loro elettori,  ma il loro scopo recondito e finale   era quello  di diventare  nei fatti  un’emanazione, una longa manus   del PDL berlusconiano.

I grillini  a parole sono antiberlusconiani arrabbiati,  ma in pratica , impedendo la coalizione con il Pd,  fanno gli interessi  del PDL, e questo l’ha ormai capito anche mia nonna  che in fatto di politica  ne sa come  il due di briscola.

Chissà che adesso, con l’uscita di scena volontaria dei parlamentari PDL,  essi non ci ripensino e facciano finalmente  una vera alleanza, su pochi  ma qualificati punti di governo con i democratici e che quindi, la mossa dei Pidiellini  che doveva servire a spiazzare l’Italia,  serva invece  a cementare finalmente l’unione di intenti del duo PD- 5 Stelle! 


Sarebbe questo il modo migliore  per far capire a Berlusconi che  il suo treno è ormai passato,  e che l’Italia  ha definitivamente  voltato pagina, dando vita a governi dove la corruzione, il potere arrogante e il malgoverno   non sono più di casa.







 


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