18 aprile 2012

43.2) Riduzione dell’Iva e deduzione delle spese.




RIDURRE L’IVA e permettere la deduzione delle spese per uscire dalla crisi

Se dopo una visita dal ginecologo vi mettono dinnanzi al dilemma :“se vuole la fattura sono 120 euro, oppure, senza fattura sono 70 euro” , una persona di buon senso cosa fa? Paga 70 e non se ne parla più.
Questo non è un indovinello, ma la realtà di quanto avviene quotidianamente migliaia di volte in tutti gli studi professionali o medici, o veterinari, o commerciali .

Il professionista dell’esempio qui sopra riportato e, in generale chi incassa soldi senza emettere fattura sfugge al fisco e danneggia la società perchè lo Stato viene ad incassare meno imposte e quindi sarà costretto ad aumentare la pressione fiscale che andrà ad incidere maggiormente su coloro che non possono evadere e quindi a pagare saranno sempre e solo quelli che percepiscono redditi da lavoro dipendente.

Come ovviare a questa ingiustizia?
Permettendo di detrarre dalla dichiarazione annuale dei redditi il 40% di tutte le spese che vengono sostenute.
Nell’ esempio di cui sopra, il cliente del ginecologo avrebbe risposto:
“ voglio la fattura “ e avrebbe pagato 120 euro (100 + iva 20%).
Poi nella dichiarazione dei redditi avrebbe elencato tra le spese il netto di 100, ottenendo dallo stato un rimborso di 40.
Totale:il cliente avrebbe speso 120, meno il rimborso di 40 ottenuto dallo Stato e quindi la sua spesa totale presso il ginecologo sarebbe uguale a 80.

Con questo sistema all’apparenza lo Stato ci perde ma, ragionandoci sopra, si può notare invece che riesce dapprima a incassare l’iva di 20 sulla fattura di 100 che il ginecologo è stato costretto ad emettere e a dichiarare tra i suoi redditi , e in più annualmente riesce ad assoggettare ad Irpef l’esatto ammontare dei redditi del professionista, perché adesso ha la precisa cognizione dei redditi di costui. , che altrimenti non avrebbe avuto.
E quindi essendo più precisa la base imponibile le imposte riscosse saranno maggiori e più evidente sarà anche l'equità fiscale, perchè non saranno più solo i soliti fessi a pagare.

Questo meccanismo di deduzione delle spese fa inoltre scattare anche una riduzione del costo dei servizi offerti dai professionisti, , come si evince dall'esempio riportato, nel quale il ginecologo in cambio della non emissione della fattura è stato costretto ad offrire al suo cliente il prezzo di 70 euro, perchè fino ad 80 il cliente avrebbe avuto convenienza a richiedere la fattura.

Se poi, abbinata a questa riforma il governo avesse il coraggio anche di ridurre l’iva, cioè se anziche del 20 o più per cento, fosse portata che so, al 10 %, il costo della vita verrebbe a ridursi e quindi la gente spenderebbe di più e il giro di affari aumenterebbe probabilmente di una percentuale maggiore di quella diminuita, consentendo così un più alto prelievo fiscale.

Meraviglia e stupisce come dei professori bocconiani di economia non abbiamo capito l’importanza di questo duplice meccanismo (di riduzione dell’Iva da una parte e della necessità di introdurre il contrasto di interesse tra chi paga e chi riscuote), che è in grado, se ben applicato, di rilanciare l’economia e la produttività, e di combattere alla fonte l’evasione fiscale, senza introdurre ulteriori tasse, ma al contrario riducendole.



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