8 settembre 2011

152.1) I ricchi pensionati e lavoratori dipendenti, e il povero popolo delle partite iva.

I ricchi pensionati e lavoratori dipendenti, e il povero popolo delle partite iva.

In Italia, l’abbiamo scoperto in questi giorni a causa della manovra del governo, solamente 34 mila persone dichiarano di aver un reddito superiore ai 300 mila euro lordi.

Ma è mai possibile che siamo diventati tutti un popolo di poveracci?
O siamo di fronte ad una massiccia evasione fiscale, o c’è qualcosa che non quadra.
Il fatto è  che, negli anni , legge dopo legge, per certe categorie di persone si sono sovrapposti dei privilegi che oggi appaiono spropositati , privi di logica e senza senso, , quindi generatori di ingiustizia sociale nei confronti dei pensionati e dei lavoratori subordinati a reddito fisso, per i quali il 90% di tali privilegi non esistono.
I privilegiati di cui stiamo qui parlando sono i detentori di una partita Iva, e sono comunemente chiamati il popolo delle partite Iva.
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Da qualsiasi testo di economia della nostra scuola superiore, rileviamo che la "Partita IVA"  è una sequenza numerica che identifica univocamente i soggetti che esercitano un’attività rilevante ai fini Iva.
E’ rilasciata da qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate (non necessariamente quello competente per località) al momento della apertura della posizione Iva, oppure è possibile aprirla per via telematica, anche tramite l'ausilio di un intermediario (commercialista).
Il numero della partita Iva è costituita da 11 caratteri di cui i primi 7 individuano il contribuente, i successivi 3 la provincia dove ha sede l’Ufficio che attribuisce la partita, l’ultimo, come per il codice fiscale, è un carattere di controllo.
Sul sito internet dell'Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.it) è possibile scaricare il modello di inizio attività ai fini iva.
In particolare deve essere utilizzato: il modello AA9/8, dalle persone fisiche (ditte individuali e lavoratori autonomi); il modello AA7/9, dagli altri soggetti (società, associazioni, enti).
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Chi ha aperto con l’agenzia delle entrate una partita iva col regime agevolato può detrarre dai propri redditi lordi quanto segue:
• il 50% (sia dell'iva che dei costi) di tutto quanto sia inerente all’ abitazione, quindi fitto, acqua, luce, gas..etc.
• per l’abbonamento adsl: si può detrarre il 50% dell'iva mentre le spese relative ai servizi di connessione telefonica ad Internet sono deducibili dal reddito nella misura dell’80%
• -il 100% per la riparazione auto.
• il 100% per l’acquisto di un computer e le spese di aggiornamento. per la sua corretta gestione
• Il 75% della la fattura per le prestazioni alberghiere e somministrazione di alimenti e bevande
• E’ possibile detrarre il costo per un corso di preparazione al parto sulla base della fattura rilasciata dall’ospedale o direttamente dall’ostetrica.
• il 19% delle spese per trattamenti di agopuntura a scopo medico.
• Il 100%delle le spese per la retta dei figli all’ asilo nido , sia pubblico che privato.
• il 19% dei farmaci e dei dispositivi medici, come ad esempio il misuratore di pressione, compreso il software informatico impiegato per il loro corretto utilizzo.
• -Possibilità di usufruire della detrazione del 55% per lavori di riqualificazione energetica.
• -E' possibile fruire della detrazione del 19% se si acquistano materassi sanitari delle marche comprese in apposito elenco.
• il 19% delle spese veterinarie sono detraibili nel limite massimo di euro 387,34 da euro s ulla parte che eccede l'importo di euro 129,11.
• l’8o°% dei costi sostenuti per la telefonia fissa,purchè si possa dimostrare che le telefonate sono state fatte per finalità strettamente connesse con l’esercizio d’impresa.
• L' acquisto della prima casa con contratto di mutuo permette la detrazione degli interessi passivi e degli oneri accessori, come l'onorario del notaio., oltre che parte delle provvigioni e deii compensi corrisposti a mediatori immobiliari per l’acquisto dell’unità immobiliare.
• Se si è beneficiari di bonifici bancari relativi ai lavori che comportano la detrazione per risparmio energetico del 36 % o del 55 %, si potrà detrarre l’imposta della ritenuta d’acconto del 10% subita ad opera delle banche e dalle Poste Italiane
• Si può fruire della detrazione del 20% per l’acquisto di mobili finalizzati all’arredo di un’unità immobiliare
Le spese di ospitalità comprendono le spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per ospitare clienti, anche potenziali, e quelle sostenute direttamente dall'imprenditore individuale, in occasione di mostre, fiere, esposizioni ed eventi simili . Questi costi non costituiscono spese di rappresentanza e sono quindi interamente deducibili e devono comunque essere certificate da apposita documentazione.
• Il soggetto non vedente può detrarre la spesa sostenuta per l’acquisto del cane guida nella misura del 19% . Inoltre per il mantenimento del cane guida, al soggetto non vedente spetta una detrazione forfettaria di 516,46 Euro.
• E' possibile usufruire della detrazione del 36% nel caso di recupero edilizio di una mansarda senza aumento di volumetria.
• E’ detraibile il 50% della rendita catastale perl’immobile utilizzato per l'esercizio della professione e per l'uso personale o familiare del contribuente, così come in caso di locazione è detraibile il 50% del canone di affitto.  E' detraibile anche il 50 per cento delle spese condominiali e dei servizi o amnministrativi
• Danno luogo alla detrazione d'imposta del 19% le le erogazioni liberali per Cultura e spettacolo o per Enti di beneficenza.

• Diritto alle detrazioni per figli a carico  quando  il coniuge manca a causa di decesso. Nessun riconoscimento quando il genitore manchi perche' separato o divorziato
• Le cure termali sono considerate spese sanitarie di cui è possibile fruire della detrazione del 19%, se prescritte con ricetta medica.
• E' deducibile dal reddito personale la spesa per contributo al consorzio di bonifica

• Si possono detrarre le spese sostenuta per gli addetti all’assistenza personale in caso di non autosufficienza per un importo non superiore a 2.100,00 euro La detrazione spetta anche per le spese sostenute per i familiari non autosufficienti, anche se non a carico.
Lo stato di non autosufficienza deve risultare da certificazione medica.
• Sono deducibili dal reddito i contributi previdenziali ed assistenziali obbligatori versati per gli addetti ai servizi domestici ed all'assistenza personale o familiare (es. colf, baby sitter e assistenti delle persone anziane) fino all'importo massimo di euro 1.549,37
• Danno diritto alla detrazione d'imposta del 19% gli interessi passivi, per un importo non superiore a euro 2.065,83,per ciascun intestatario del mutuo, per mutui ipotecari su immobili diversi da quelli utilizzati come abitazione principale stipulati anteriormente al 1993.

Fermiamoci qui.

E’ evidente che la maggior parte di tutti questi privilegi e detrazioni non spettano ai lavoratori dipendenti a reddito fisso e quindi non portatori di partita Iva.
Il suggerimento è che costoro si dotino al più presto di una partita iva, magari aprendo attività secondarie, come lucidascarpe o arrotino, facendo figurare alcune fatture annue, per poter essere considerati dallo Stato come dei veri e propri privilegiati.
Perché lo Stato , lo abbiamo visto, ai fini fiscali considera solo due categorie di cittadini:1) I lavoratori subordinati in attività o in pensione, da tassare fino all’ultimo centesimo; e 2) il popolo delle partite iva, tassati sulla parola, o attraverso blandi studi di settore, per quello che dichiarano di percepire

Si spiega così il paradosso,  tutto italiano,  di proprietari di gioiellerie in centro che dichiarano redditi da fame e ottengono tariffe agevolate per i figli all’asilo nido, o posti in graduatoria per le case popolari, anche se notoriamente essi abitano in ville in collina con piscina  e si spostano su automobili o Suv da 80 mila euro a ruota.
Così dicasi pure per tanti titolari di servizi in spiaggia , apparentemente disagiati per il fisco, ma che la vox populi vede più correttamente come milionari.
E così dicasi per il nostro elettricista , per l’idraulico del quartiere, per il ginecologo delle nostre figlie, per l'ambulante al mercato etc. etc. etc. 
Solo il fisco e la casta dei politici, cioè di chi fa leggi permissive non li vede.
Ma questa è un’ingiustizia che prima o poi dovrà terminare.
Anche i ricchi dovranno pagare, in special modo se sono abituati a dichiarare redditi da fame.
E quel giorno non è lontano , ormai anche i sassi lo hanno capito. 


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