14 gennaio 2010

10.0) Un giudice da cacciare dalla magistratura per manifesta incapacità .

Un giudice da cacciare dalla magistratura per manifesta incapacità , quello che ha ridotto la pena al pluriomicida Delfino.








Dunque, c’è un criminale che ha accoltellato a morte la sua fidanzata.
E’ stato giudicato nel corso di un regolare processo ed è stato condannato col rito abbreviato a 16 anni di carcere.
- P.S. - Il rito abbreviato è quella procedura per cui se uno si riconosce colpevole di un certo reato, gli viene diminuita di un terzo la pena da scontare in carcere.

Questo delinquente si chiama Luca Delfino ed è tuttora inquisito perché sospettato di aver ucciso anche la precedente fidanzata, con le stesse modalità.
Il suo comportamento in carcere non è certo dei più edificanti se è vero che è stato più volte coinvolto in tafferugli e risse tra detenuti e ha mostrato sovente atteggiamenti aggressivi verso le guardie.


Ebbene, ora un giudice, su richiesta dell’avvocato difensore del Delfino ha incredibilmente concesso a questo disgraziato uno sconto di pena, per buona condotta, di 90 giorni all' anno per i 16 anni che aveva di reclusione.
90 x 16 = 1440 giorni equivalenti a circa 4 anni...

E’ proprio vero che viviamo in una nazione in cui il garantismo è garantito solo alla peggior specie di criminali e pluriomicidi.

Di un giudice così sempliciotto, che non tiene conto dei verbali delle autorità carcerarie, e si lascia così ingenuamente abbindolare da una memoria del certamente bravo avvocato difensore che gli ha dimostrato come il suo assistito sia stato il più bravo e il più innocuo dei carcerati, tanto da garantire a un assassino uno sconto di pena di 4 anni su sedici, c’è da avere paura.

Costui non sa amministrare la giustizia: è bravo invece nell’ amministrare l’ingiustizia.
Un domani questo stesso giudice è capace di darti l’ergastolo se rubi una lametta da barba al supermercato, mentre concede la libertà agli assassini rei confessi.
Cacciamolo via dalla magistratura.
Forza Brunetta, forza Alfano, datevi da fare, che sono stato bambino anch’io da piccolo.

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